Coreografia e Interpreti: Francesca Telli, Marta Melucci
Assistente alla coreografia: Flora Vannini
Disegno luci: Paolo Spotti, Tommaso Zarini
Scenografia: Schuko
Video: Greta Bizzotto, Giorgia Falcier
Musiche: Amon Tobin, Of Montreal, Psapp
Durata: 45 min.
io, interno, immagine, informazione, internet, intimità, individuo… Queste alcune delle parole chiave che hanno ispirato il progetto di Schuko. La compagnia, che da alcuni anni produce performance per spazi urbani articolando danza, videoarte e design, si interroga questa volta sul tema dell’identità. Lo fa mettendo in scena uno spazio chiuso, che lascia filtrare il suo contenuto, che vincola i suoi abitanti in una metratura, ma che al suo interno concede qualsiasi sperimentazione. Uno spazio chiuso, ma uno spazio di libertà, in cui i modi di essere sono molteplici. I corpi si mostrano, si nascondono, si trasformano, si cercano, si scelgono, continuamente alle prese con la domanda “chi sono io?” Nei confini di questo interno avviene il loro tentativo di costruirsi un’unicità, nei confini della relazione e della gravità la danza trova il suo spazio.
Foto di Lulù Poletti