Idea e realizzazione: Schuko
Coreografie: Marta Melucci, Francesca Telli, Cristiano Fabbri
Disegno luci: Paolo Spotti
Costumi: Raffella Spampanato – LAMULA
Musiche: Alberto Boccardi
con la collaborazione della violoncellista Raffaella Gardon
Durata: 40 min.
Lo spettacolo prende ispirazione dal V canto dell’Inferno di Dante. In un girone in cui il vento soffia incessantemente e costringe i dannati ad un moto senza tregua, si distinguono Paolo e Francesca, simboli dell’amore senza tempo eppure condannati, a causa dell’adulterio, a seguire la corsa infernale. La coreografia sviluppa il tema della caduta, metafora dell’amore, della tentazione e della morte, dimensione veramente umana e condizione fisica irreversibile. La storia dei due amanti, epica nella sua versione medievale e del tutto comune secondo una lettura contemporanea, porta a riflettere su temi eterni come il giudizio, la compassione e la morale. I tre danzatori assumono ruoli intercambiabili, rompendo con l’idea tradizionale dell’amore rappresentata dal “due”; corpi offerti alla propria sorte che si ostinano e domandano.
Realizzato con il sostegno dei premi “Fringe2Frige” – Napoli Teatro Festival 2010 e NAOnuoviautorioggi – progetto di Ariella Vidach AIEP 2011.
Fotografie 1 e 2 di Paolo Spotti, 3 e 4 Elvis Meneghel, 5 e 6 Michela di Savino